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NEWS & MEDIA - News Parrocchiali
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  • Mercoledì delle ceneri ore 18
    13/02/2018
    Celebrazione Eucaristica ore 18 con l'imposizione delle ceneri
    Con il Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, il periodo che precede la Pasqua, ed è giorno di digiuno e astinenza dalle carni, astensione che la Chiesa richiede per tutti i venerdì dell’anno ma che negli ultimi decenni è stato ridotta ai soli venerdì di Quaresima. L’altro giorno di digiuno e astinenza è previsto il Venerdì Santo.
    «Memento homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris», ovvero: «Ricordati uomo, che polvere sei e polvere ritornerai». Queste parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte: «Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra, perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». Questa frase veniva recitata il giorno delle Ceneri quando il sacerdote imponeva le ceneri – ottenute bruciando i rami d’ulivo benedetti la domenica delle Palme dell’anno precedente – ai fedeli. Dopo la riforma liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la locuzione: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15) che esprime, oltre a quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio.
    L’ORIGINE DI QUESTA CELEBRAZIONE
    La celebrazione delle Ceneri nasce a motivo della celebrazione pubblica della penitenza, costituiva infatti il rito che dava inizio al cammino di penitenza dei fedeli che sarebbero stati assolti dai loro peccati la mattina del Giovedì Santo. Dal punto di vista liturgico, le ceneri possono essere imposte in tutte le celebrazioni eucaristiche del mercoledì ma, avvertono i liturgisti, è opportuno indicare una celebrazione comunitaria “privilegiata” nella quale sia posta ancor più in evidenza la dimensione ecclesiale del cammino di conversione che si sta iniziando.
    Il digiuno è importante per tutte le religioni: i musulmani celebrano il mese di Ramadan, gli ebrei il kippur e i cristiani la Quaresima.
    LA DIFFERENZA CON IL RITO AMBROSIANO
    A differenza del Rito Romano, in quello ambrosiano non c’è il rito del Mercoledì delle Ceneri. «La tradizione ambrosiana non ha mai conosciuto questo giorno, ma ha sempre rigorosamente dato avvio al periodo quaresimale con la domenica che introduce la Quaresima, appunto, in capite quadragesimae», ha spiegato monsignor Claudio Magnoli, responsabile del Servizio per la Pastorale Liturgica della Diocesi.
    QUAL È IL SIGNIFICATO BIBLICO DEL SEGNO DELLE CENERI?
    La teologia biblica rivela un duplice significato dell’uso delle ceneri:
    1. Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell’uomo. Abramo rivolgendosi a Dio dice: “Vedi come ardisco parlare al mio Signore, io che sono polvere e cenere…” (Gen 18,27). Giobbe riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema prostrazione, afferma: “Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e cenere” (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata questa dimensione precaria dell’uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir 10,9; Sir 17,27).
    2. Ma la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore. Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di Ninive a motivo della predicazione di Giona: “I cittadini di Ninive credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere” (Gio 3,5-9). Anche Giuditta invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio intervenga a liberarlo: “Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore” (Gdt 4,11).
    FONTE. famiglia Cristiana (http://www.famigliacristiana.it/articolo/oggi-e-il-mercoledi-delle-ceneri-che-significato.aspx
     

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  • La storia dei Conclavi: verso il 265.mo Successore di Pietro
    31/10/2017

    Quello che domani si apre è il 75.mo Conclave nella forma in cui lo conosciamo oggi, ovvero a partire da quanto stabilì Gregorio X nel 1274. Per il periodo precedente si parla semplicemente di elezione del Pontefice. Ma, nei secoli, come si trasformò l’elezione del Papa?
    Cum clave, ovvero chiuso a chiave. E’ questa la parola usata per indicare sia il luogo chiuso in cui avviene l’elezione del Papa sia il complesso dei cardinali che lo eleggono. Ma nella storia del cristianesimo, il Papa non venne sempre eletto nel modo che oggi conosciamo. Per i primi 1.200 anni circa, il successore di Pietro, in quanto vescovo di Roma, veniva eletto con il coinvolgimento della comunità locale. Probabilmente la comunità dei fedeli proponeva, il clero vagliava i candidati e i vescovi circonvicini eleggevano. Con il diffondersi della fede cristiana si verificarono dei cambiamenti. Dal IV all’XI secolo, ci fu il problema degli influssi esterni: imperatori romani, carolingi, imperatori tedeschi, tentarono in vario modo di controllare l’elezione del Papa. Si sentì, dunque, l’esigenza di un cambiamento, che portò ad effettuare via via, attraverso i secoli, quelle modifiche che disegnarono il Conclave così come viene vissuto oggi. Il primo ad intervenire in questo senso fu Nicolò II nel 1059 con la bolla “In nomine Domini” , in cui definì che solo i cardinali potevano eleggere il Romano Pontefice. A ratificarlo definitivamente fu però la Costituzione “Licet de vitanda” promulgata da Alessandro III nel 1179, nella quale fu introdotta anche la necessità della maggioranza dei due terzi dei voti. Si aggiunge, dunque, un altro tassello alla forma di eleggere il Papa giunta fino a noi.
    Si affacciò però un’altra problematica: il prolungarsi della Sede vacante, che culminò con il noto episodio di Viterbo. Era il 1268 quando 18 cardinali si riunirono nel Palazzo papale della città laziale ma non riuscirono a trovare un accordo. Dopo molto tempo senza nulla di fatto, i viterbesi decisero di chiudere i cardinali nello stesso Palazzo, murando le porte, poi arrivarono a rimuovere il tetto e persino a dare da mangiare ai cardinali solo pane e acqua. Dopo più di due anni e 9 mesi si arrivò ad eleggere Gregorio X, che fra l’altro non era cardinale ma arcidiacono di Liegi e in quel momento si trovava in Terra Santa. Memore dell’esperienza, Gregorio X mise mano alla questione e nel 1274 promulgò al Costituzione “Ubi pericolo” che istituiva ufficialmente il Conclave. Dopo la morte del Papa, si davano 10 giorni ai cardinali per riunirsi. Si stabilì, tra l’altro, che il Conclave dovesse tenersi in un luogo chiuso a chiave dall’interno e dall’esterno. Dopo un certo numero di giorni si diminuiva la quantità di cibo fino ad arrivare a poter mangiare pane e acqua.
    Il primo Conclave della storia fu dunque quello di Arezzo nel 1276 con l’elezione di Innocenzo V. Ma già due anni dopo la loro approvazione, prima Adriano V e poi Giovanni XXI abolirono queste regole e ricomparve così la problematica delle Sedi vacanti. Celestino V ristabilì, quindi, le norme del Conclave, riconfermate dal suo successore, Bonifacio VIII, e da allora seguite fino ad oggi seppur con alcune modifiche. Nel 1621 Gregorio XV introdusse l’obbligo del voto segreto e scritto. Nel 1904 Pio X proibì il preteso diritto di esclusiva, in qualsiasi forma, in base al quale alcuni sovrani cattolici, specialmente nel ‘600 e ‘700, avevano cercato di arrogarsi il diritto di porre il veto sull’elezione di una persona. Venne anche introdotto l’obbligo del segreto su quanto avvenuto in Conclave anche dopo l’elezione e di conservare la documentazione, a disposizione solo del Papa, relativa allo stesso. Negli anni successivi del ‘900 vi furono altre modifiche.
    Dopo la guerra, nel 1945 viene promulgata da Pio XII la Costituzione “Vacantis Apostolicae Sedis” che presenta alcune novità fra cui quella che, dal momento dell’inizio della Sede vacante, tutti i cardinali – compreso il segretario di Stato, compresi tutti i prefetti delle Congregazioni – cessano dal loro incarico, salvo tre: il Camerlengo, il Penitenziere e il Vicario di Roma. Quindi con il Motu Proprio “Ingravescentem Aetatem” Paolo VI decise che i cardinali potessero essere elettori solo fino al compimento degli 80 anni. La legislazione oggi in vigore è la “Universi Dominici Gregis”, del 1996, voluta da Giovanni Paolo II che stabilisce quanto segue: il Conclave si deve tenere nella Cappella Sistina, i cardinali devono risiedere nella casa Santa Marta e vengono soppressi gli altri due modi di elezione: per acclamazione o ispirazione e per compromesso.
    Oggi il Conclave è regolato da questa Costituzione apostolica seguita dai due Motu Proprio di Benedetto XVI: quello del 2007, “De Aliquibus Mutationibus in Normis de Electione Romani Pontificis”, prevede sostanzialmente che dopo i 34 scrutini i cardinali possano scegliere un altro tipo di votazione, ovvero votare i cardinali che hanno ricevuto più voti nella precedente elezione, ma in ogni caso per essere eletti serviranno i due terzi dei voti. Resta confermato il periodo di attesa di 15 giorni prima dell’inizio del Conclave ma con il Motu Proprio del 22 febbraio di quest’anno, “Normas nonnullas", Benedetto XVI ha stabilito che il Collegio dei Cardinali possa anticiparne l’inizio se consta della presenza di tutti i Cardinali elettori, come pure ha la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni, al massimo 20. Il Conclave che si apre domani procederà, dunque, all’elezione del 265.mo Successore di Pietro.

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  • ESPOSIZIONE PRESEPE PASQUALE
    12/04/2014
    Durante la Settimana Santa la nostra chiesa sarà decorata con un innovativo presepe pasquale, che ricorda un po' le tappe della passione fino alla deposizione del corpo di Gesù nel sepolcro. L'opera è stata realizzata dal gruppo parrocchiale supervisionato dal professor Franco Porro, che già durante il periodo di Avvento si era prodigato nella realizzazione di un presepe natalizio molto innovativo sia nelle rappresentazioni che nella scenografia. Anche questo è un modo per vivere al meglio il momento fondamentale che caratterizza la nostra fede, cioè passione, morte e risurrezione di Nostro Signore Gesù Cristo.

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  • SETTIMANA MISSIONARIA
    08/03/2014
    Esercizi spirituali parrocchiali

    Dal 15 al 23 marzo prossimi, come tradizione dei padri passionisti, due sacerdoti torneranno a far visita alle nostre due comunità parrocchiali, per riprendere un po' il cammino intrapreso con la missione popolare della scorsa Quaresima. Sull'esortazione apostolica "Evangelii gaudium" di Papa Francesco, i due padri passionisti terranno i consueti centri d'ascolto col tema della "gioia del Vangelo" appunto, per un percorso di catechesi e preparazione spirituale durante questo tempo di penitenza, ma anche di meditazione. In copertina troverete il programma della settimana.

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  • PELLEGRINAGGIO IN POLONIA
    08/03/2014
    4-14 agosto 2014

    La parrocchia organizza, come di consuetudine, un pellegrinaggio estivo, che quest'anno toccherà i luoghi della vita del beato Giovanni Paolo II e, in itinere, visita anche ad alcune città austriache. Oltre a ripercorrere la vita del grande Papa, ci saranno anche delle tappe "storiche", ossia la visita ai campi di Auschwitz-Birkenau, agli interessantissimi Santuario della Madonna nera di Czestochowa e della Divina Misericordia a Cracovia. Per info e programma rivolgersi al parroco. 

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NEWS DIOCESANE
  • UFFICIO AMMINISTRATIVO

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  • AMMISSIONE AGLI ORDINI SACRI

    I seminaristi Marco Etiope ed Ivan Tomasino saranno ammessi agli ordini sacri del Diaconato e Presbiterato

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  • SEGNI DEI TEMPI

    nuovo numero mese di giugno 2022

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  • COMMEMORAZIONE APPRODO DI SAN PAOLO

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